Beatrice Ferrari

Abbiamo intervistato BEATRICE FERRARI il 24/09/2015 in Arena Civica.

D. Presentati (nome, cognome, provenienza, età, etc…).
R. Mi chiamo Beatrice Ferrari, vengo da Milano, età 17 anni.
D. Soprannome?
R. Bea.
D. Titolo di studio/ Professione/Scuola?
R. Sono al quinto anno del Liceo Scientifico Elio Vittorini.
D. A che età il primo approccio con l’altetica?
R. Due anni fa, a 15 anni.
D. Qual è la tua specialità e i tuoi record?
R. La mia specialità è salto con l’asta. Ho fatto però anche un tentivo di eptathlon ma con poco successo. In realtà non mi ero praticamente preparata. Il mio personale è 3.40 metri, l’ho fatto quest’estate (ndr 2015).
D. Raccontaci le emozioni più belle che hai provato nella tua esperienza di atleta?
R. Oh mio dio! Sicuramente le trasferte sono la parte più bella. L’anno scorso sono andata con un paio di ragazzi di Bergamo ed è stato davvero divertente. Quest’anno sono andata con Andrea (ndr Esposito) ma non è stata la stessa cosa.
D. Pregi e difetti del tuo allenatore.
R. Il mio allenatore!!! E’ vicino (ndr nel frattempo l’allenatore Alberto Delle Fave tentava di avvicinarsi per carpire qualcosa della conversazione)! Pregi, non mi ha mai forzato a fare niente, io ho cominciato due anni fa venendo due volte a settimana per un ora, e non avevo voglia, lo facevo giusto per far qualcosa. Poi, senza che lui insistesse, ho cominciato a venire più volte, a fare più ore fino ad arrivare a quattro allenamenti a settimana, mantenendo la scuola e tutto il resto. Insomma CASINO.
D. Difetti? È troppo bravo?
R. Sì è troppo bravo. No dai, io mi trovo molto bene, non gli trovo difetti.
D. Ambizioni future?
R. Vi dirò la verità, il prossimo anno ci sarebbero i mondiali con il minimo a 4 metri. In realtà si potrebbe forse fare… se non mi viene la periostite, se non impazzisco per la maturità ed altre varie cose… insomma potrebbe anche starci o per lo meno potrei arrivarci vicino, sui 3.90. Sarebbe bello!
D. Altro sport che ami?
R. Amo tutti gli sport. Ho amato la ginnastica artistica. Mettimi a fare uno sport e quello mi piace.
D. Il tuo proverbio?
R. Non ho un proverbio (ndr nel frattempo chiede aiuto a Della Fave). Com’è che era? Più in alto salto, più cose vedo, più cose sogno (cit. Walter Bonatti, alpinista e scrittore).
D. Essere o avere?
R. Essere.
D. La parte di te che meno ti piace?
R. Ehm. Ce ne sono tante che non mi piacciono (ride).
D. In cosa sei imbattibile?
R. A chiedere scusa, anzi volevo dire a perdonare.
D. In cosa sei fragile?
R. A perdonare.
D. A cosa non sai resistere?
R. A chiedere scusa (ride)! In realtà ad un salto in più a fine allenamento.
D. Cosa ti fa arrossire?
R. MMHHHH. Non lo so. Non sono timida. Facendo teatro sono sciolta.
D. Cosa ti fa piacere?
R. Va bhè la mia vita mi fa piacere. Sono felice della mia vita.
D. Un consiglio a chi si appresta ad entrare nel mondo dell’altetica.
R. Io ho appena portato a fare due volte alla settimana atletica una mia compagna di classe, che è la persona più antisportiva dell’universo. È venuta a chiedere informazioni e poi la prossima settimana comincerà. In realtà è difficile parlare di tutte le sensazioni che si provano se non fai sport. Però in qualche modo l’ho convinta.

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